Teatro Alla Scala di Milano

Un altro palco dei Busca Arconati Visconti

Palco n° 9, I ordine, settore destro
6
Uomini
5
Donne
10
Nobili
1
Imprenditori
1
Benefattori

Primo proprietario fu Carlo Galeazzo Busca Arconati Visconti (1722-1780), figlio di Lodovico e Bianca Arconati Visconti. Carlo Galeazzo fu IV marchese di Lomagna, comune della Brianza oggi in provincia di Lecco, e ricoprì le cariche di Decurione della città di Milano nonché di Ciambellano imperiale. Sposò nel 1756 la contessa Teresa Anguissola.
Dal matrimonio nacque Lodovico Busca Arconati Visconti (1758-1841), ciambellano imperiale e consigliere comunale di Milano, che alla morte del padre ereditò il titolo nobiliare divenendo V marchese di Lomagna; a lui passò anche il palco scaligero di cui risulta proprietario a partire dal 1787. Nel 1789 Lodovico sposò Maria Luigia Serbelloni, figlia del duca Gian Galeazzo, personaggio di primo piano nel capoluogo lombardo sotto l´amministrazione asburgica ma sostenitore del generale Bonaparte che nel 1796 venne ospitato nel suo palazzo di corso Venezia. Nel 1793 il palco passa al figlio di Lodovico e Maria Luigia, Carlo Ignazio Busca Arconati Visconti (1791-1850), VI marchese di Lomagna.
Nel pieno del Regno d´Italia le fonti ci informano che utente del palco è il signor Giuseppe Antonio Borrani (1779-1831), subaffittuario della bottega di fronte al Teatro alla Scala e proprietario, da prima del 1820, del Caffè del Teatro già appartenuto a Francesco Cambiasi, che diverrà poi il patriottico Caffè Martini. Il nome di Borrani compare in vari palchi nel 1809 e ancora nel 1810; era una sorta di mediatore, agiva in proprio ma anche per conto di famiglie aristocratiche filo-asburgiche che, per prudenza o convenienza, avevano lasciato Milano durante il periodo napoleonico, procurando palchi su richiesta per una serie di spettacoli o affittandoli per singole serate. Sicuramente si arricchì, ma di lui non troviamo traccia nelle fonti successive al 1810: sappiamo che i suoi parenti ebbero un palco al Teatro della Canobbiana.
Dal 1813, quando si incrinava il potere di Napoleone, il palco rientra in possesso di Carlo Busca Arconati Visconti cui rimarrà intestato sino al 1848; egli aveva sposato nel 1844 Susanna Fauras, da cui non ebbe discendenti; nel 1851 legittimò pertanto il figlio naturale Lodovico Paolo Busca Arconati Visconti (1828–1865), avuto da una relazione con l’inglese Maria Bridgetower, al secolo Mary Lee Lecke, moglie del violinista mulatto George. A Lodovico, VII marchese di Lomagna, è intestato il palco scaligero dal 1856.
Lodovico Paolo sposò nel 1852 la triestina Clementina Lazarich, nobile ungherese, da cui ebbe sei figlie femmine; l’unico maschio morì, assieme alla madre, durante il parto nel 1863, lasciando disperato Lodovico Paolo che dopo due anni si suicidò.
Alla tragica morte del VII marchese il palco rimase in eredità a suo nome per lungo tempo; nel 1886 passerà alle figlie sue e di Clementina, le tre sorelle Beatrice, Ida e Maria Busca Arconati Visconti.
Dopo due anni il palco ritorna a giacere in eredità sino al 1912, quando compare come intestataria Beatrice Busca Arconati Visconti (1860-1940), detta Bice, maritata dal 1880 con il marchese Giuseppe Fassati. A lei rimane il palco sino al 1920, quando si costituisce l´Ente autonomo Teatro alla Scala e il Comune di Milano inizia l´esproprio dei palchi privati.

Lorenzo Paparazzo (L.P.)

Proprietari