Teatro Alla Scala di Milano

Dai Morbio ai Crespi: un passaggio famigliare

Palco n° 8, III ordine, settore destro
6
Uomini
2
Donne
2
Nobili
3
Imprenditori
2
Benefattori

Dal 1778, anno della fondazione del Teatro alla Scala, fino al 1920, gli unici cognomi indicati sono quelli dei Morbio e dei Crespi, con una parentesi di comproprietà nel 1809 tra Giovanni Morbio e il caffettiere Giuseppe Antonio Borrani, al quale il palco era ceduto nei giorni dispari di quell’anno. Borrani sparisce dalla storia della Scala quando entra in crisi il governo napoleonico; ritroveremo invece gli eredi della sua famiglia qualche anno più tardi, nel 1831, proprietari sempre in giorni prestabiliti della settimana del palco n° 5, III fila sinistra del Teatro della Canobbiana.
I Morbio furono un’antica famiglia di Novara che si radicò tra Milano, Pavia e Lodi, iscritta dal 1933 nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano. Il primo proprietario del palco dal 1778 al 1817 fu Giovanni Morbio, al quale subentrò dal 1818 al 1822 il fratello Cesare <1.> (1760-1821); nel 1823 la matriarca della famiglia, Teresa Morbio, nata De Dominici (1793-1857), vedova di Gaetano, diventò la proprietaria insieme ai figli Carlo (1811-1881) e Cesare <2.> (1810-1887).
Alla morte della madre, Carlo ereditò il palco come unico proprietario. Appassionato bibliofilo e numismatico, fu un collezionista di manoscritti, stampe, monete, oltre che autore di lavori storici, fra i quali si ricordano le Storie dei municipi italiani illustrate con documenti inediti. Amico di Alessandro Manzoni aveva messo a disposizione del letterato le collezioni che possedeva. Dal matrimonio con Marianna Dell’Acqua ebbe due figli, Pio (1848-1911), tra i fondatori del Corriere della Sera, e Giulia, che, alla morte del padre, donò parte della collezione alla Biblioteca Civica di Novara.
La bellissima Giulia - così dicono le cronache del tempo - aveva sposato nel 1877 l’industriale Benigno Crespi (1848-1910), quartogenito di Antonio fondatore della dinastia dei cotonieri di Busto Arsizio. Nel 1885 divenne comproprietario del Corriere della Sera, diretto dal napoletano ex-garibaldino Eugenio Torelli Viollier, avendo rilevato la quota del fratello di Giulia, Pio Morbio, uno dei primi finanziatori del giornale dalla sua fondazione nel 1876, trasferistosi in America. Uomo con uno spiccato senso degli affari, Benigno aveva intuito che il giornalismo moderno poteva essere considerato un’impresa industriale e dare profitti. Il palco scaligero nel 1886 e nel 1887 risulta a suo nome mentre dal 1888 ritorna ad essere intestato a donna Giulia Crespi Morbio (1857-1944), ultima titolare: nel 1920 si costituisce l´Ente autonomo Teatro alla Scala e il Comune di Milano espropria i palchi privati.

Creusa Suardi (C.S.)

Proprietari