Teatro Alla Scala di Milano

Il palco di un’illustre famiglia milanese

Palco n° 3, III ordine, settore sinistro
11
Uomini
1
Donne
12
Nobili
2
Imprenditori
1
Musicisti
1
Benefattori
1
Professionisti

A Milano la Biblioteca Comunale Sormani è un’istituzione conosciutissima. La maggior parte degli studenti l’ha visitata o ne conosce l’ubicazione in Porta Vittoria. Dire Palazzo Sormani è dire la biblioteca della città, ma il palazzo è anche parte della storia di famose famiglie milanesi e quindi non solo della famiglia Sormani: infatti esisteva già nel XVI secolo; fu di proprietà del marchese Giambattista Castaldo, generale imperiale che partecipò alla battaglia di Pavia e al sacco di Roma del 1527. Nella seconda metà del Cinquecento l’edificio passò alla potente famiglia dei Medici di Marignano, nel secolo successivo fu acquistato dal cardinale Cesare Monti che diede all’architetto Francesco Maria Richini l’incarico di abbellirlo e ampliarlo. Nel 1783 la proprietà venne venduta agli Andreani che si imparentarono con i Sormani grazie al matrimonio di Cecilia con Pietro Paolo Andreani, genitori di Gian Mario (1760-1830) e del più famoso Paolo (1763-1823), viaggiatore, aeronauta e primo in Italia a sperimentare nel 1784 il volo in mongolfiera.
I genitori di Cecilia erano Antonio Sormani Giussani (1689-1763), che nel 1746 era stato erede fidecommissario del Marchese Federico Giussani, da cui provengono i beni di Lurago e del quale assunse il nome, e Francesca Bonenzio (1703-1777) che acquistò il palco n° 3 del III ordine sinistro in quanto proprietaria del palco che aveva la medesima posizione al Regio Teatro Ducale, come si legge nell’Archivio Borromeo Arese. Nel 1778 Francesca risulta proprietaria del palco insieme al figlio Lorenzo, ma in realtà non ne vide la realizzazione in quanto morì l’anno precedente all’apertura della Scala. Negli anni successivi, fino agli anni ’30 dell’Ottocento saranno i suoi figli maschi Giuseppe, Alessandro (1740-1825) e Lorenzo Sormani Giussani (1741-1821) a mantenere la proprietà del palco.
Lorenzo, sposatosi con Marianna Crevenna, è il padre di Giuseppe (1771-1840) che non userà più il cognome Giussani, ma nel 1831 aggiungerà al suo quello di Andreani ereditato dal cugino Gian Mario, fratello di Paolo l’aeronauta, divenendo così anche proprietario del palazzo di Porta Vittoria che rimarrà della famiglia fino alla vendita al Comune di Milano nel 1930. Giuseppe è ciambellano di S.M.I.R.A., conte imperiale austriaco, presidente del Conservatorio di Milano, nonché consigliere comunale. Subentra al padre nella proprietà del palco nel 1834. Da allora il palco sarà di proprietà dei Sormani Andreani fino al 1882 attraverso il figlio Alessandro e poi i nipoti Lorenzo e Pietro.
Alessandro Sormani Andreani (1815-1880), proprietario del palco dal 1841 al 1880, sposò Carolina Verri, figlia ed erede del conte Gabriele e di Giustina Borromeo Arese.
Il figlio Pietro nel 1904 aggiunse il cognome della madre al suo divenendo Pietro Sormani Andreani Verri (1849-1934). Pietro fu prima deputato e poi senatore del regno, presidente della Casa di riposo per musicisti “Giuseppe Verdi” di Milano (1909-1934), Consigliere della Società delle belle arti di Milano e Socio della Società geografica italiana (1876). Fino al 1908 Pietro fu comproprietario del palco con il fratello Lorenzo Sormani Andreani (1843-1913), collezionista e socio della Società Numismatica Italiana, che poi lo conserverà da solo fino alla morte. Lorenzo aveva ereditato la collezione numismatica di Pietro Verri dalla madre Carolina e fu anche sindaco di Lurago.
Nel 1914 subentrò quale proprietario del palco il figlio di Pietro, Alessandro Sormani Andreani Verri (1882-1944), che nel 1907 aveva sposato Augusta Vanotti. La nipote di Pietro, Luisa, figlia di Antonio (1909-1954) depositerà poi l’archivio di famiglia presso l’Achivio di Stato di Milano (fondo Sormani).
I Sormani possedettero più palchi alla Scala in diversi periodi, ma questo è il solo che la famiglia detenne dall’apertura del teatro sino al 1920, quando il Comune di Milano insieme alla Società dei palchettisti costituì l’Ente Autonomo Teatro alla Scala che pose fine alla proprietà privata dei palchi.

Antonio Schilirò (A.S.)

Proprietari