Le signore dei palchi
La presenza femminile tra i proprietari dei palchi del Teatro alla Scala, dal 1778, anno della fondazione, fino alla trasformazione del Teatro in Ente Autonomo, nel 1920, è più che rilevante.
Dei 1223 proprietari di palchi finora individuati, ben 308 sono donne. Non si fatica a capire come, in diversi casi, le figure femminili affianchino o addirittura dominino quelle maschili: sono donne aristocratiche, ballerine, caffettiere, cantanti, mogli, figlie amanti, presenze bellissime e intriganti. D’altronde, se il palco è un salotto, come nelle case e nei palazzi milanesi la padrona porta avanti il ruolo fondamentale di salonnière: riceve, invita, chiacchiera, incontra i suoi ospiti, privilegiando artisti, musicisti e intellettuali.
Ad esempio Cristina Trivulzio di Belgiojoso, affascinante protagonista del nostro Risorgimento, costretta a riparare a Parigi nel 1831. Pur non essendo proprietaria di palco, Clara Maffei viene ospitata regolarmente alla Scala dai suoi numerosi amici di salotto, il più frequentato di Milano, persino da personaggi come Balzac, Liszt, Verdi e tanti altri, tra cui Francesco Hayez. Quest’ultimo realizza ritratti di molte grandi dame del mondo milanese, tra cui le palchettiste Francesca Majnoni e Felicita Caglio Perego di Cremnago, oltre alla cantante Matilde Juva Branca, anch’essa animatrice di un salotto nella casa paterna a due passi dalla Scala.
Ma la storia al femminile continua anche dopo l’esproprio dei palchi privati da parte del Comune di Milano: nei palchi si avvicendano le primedonne, le attrici, le dive del canto, in un microcosmo che riflette in un gioco di specchi tutte le storie della vita scaligera, ovvero della vita milanese.
(Mattia Palma)