Teatro Alla Scala di Milano

I palchi “camerali” del Teatro alla Scala

Palco di proscenio, I ordine, settore destro
2
Uomini
2
Enti
2
Nobili
1
Professionisti
1
Funzionari

I palchi camerali o palchi della Corona erano “i palchi di ragione del Governo ad uso esclusivo delle autorità civili e militari” (così definiti nel rogito dell´appalto dell´impresario Angelo Petracchi, 1816) e per tale motivo venivano esentati dal pagamento del canone annuo previsto per tutti gli altri palchi. La loro funzione era anche quella di ospitare le personalità illustri in visita alla città: monarchi, ministri, principi, ambasciatori.
Al momento dell’inaugurazione del Teatro alla Scala i palchi camerali erano cinque: il palco Centrale o palco della Corona, altrimenti detto Palchettone, i palchi n° 1 e n° 2 del II ordine sinistro, il palco di Proscenio del I ordine destro e infine il palco n° 3 del III ordine destro.
Con la caduta della Repubblica di Venezia (1797) e la sua annessione all’Impero asburgico in seguito al trattato di pace di Campoformio tra l’Austria e la Francia, si aggiunse il palco n° 16 del I ordine sinistro, riservato sin dall’apertura del teatro all’ambasciatore (chiamato “Residente”) della Serenissima.
Il palco di Proscenio del I ordine destro appartenne alla Regia Ducal Camera dal 1778 sino al 1796, anno in cui Milano fu conquistata dai Francesi. Nel 1809 le fonti puntualizzano Regio Imperial Governo e soltanto nel 1810 vi compare come utente un nome poprio, quello di Mejan ovvero quello di Etienne Pierre Méjan, Consigliere di stato del Regno d´Italia e segretario del viceré Eugenio di Beauharnais.
Dopo il ritorno del dominio austriaco (1815) sino al 1861 il palco passò d’ufficio all’Imperial Regio Governo. A seguito dell’unificazione d’Italia, nei palchi camerali scomparve l’aggettivo “Imperiale” e il palco fu indicato come proprietà del Regio Demanio.
A partire dal 1873, anno in cui fu ratificato il passaggio della proprietà di tutti i palchi camerali dallo Stato al Comune, tale dicitura fu sostituita da Comune di Milano.
Allo scioglimento dell’Associazione dei palchettisti, dopo gli anni Venti del Novecento, i palchi camerali rimasero a disposizione della direzione del teatro.

Lorenzo Paparazzo (L.P.)

Proprietari