Teatro Alla Scala di Milano

Qualche eredità contorta

Palco n° 14, II ordine, settore destro
12
Uomini
8
Nobili
3
Imprenditori
1
Benefattori
1
Professionisti
1
Militari

Tra il 1778 e il 1830 la famiglia Trivulzio divide la proprietà scaligera con altre tre famiglie: i Rovida, i Bossi e i Maggi.
Inizialmente il palco è per metà del marchese Antonio Rovida, figlio di Giambattista e di Cecilia Corta, sposato nel 1750 con Giuseppa Cottica, e il marchese Giorgio Teodoro Trivulzio <1.> (1728-1802), primogenito dei dieci figli di Alessandro e Margherita Pertusani. Giorgio Teodoro è Marchese di Sesto Ulteriano, Signore di Corte Palagio, Prata e Terra, nonché patrizio milanese, Decurione di Milano, dei XII di Provvisione, giudice delle strade nel 1768 e Ciambellano nel 1770. Egli sposò Cristina Cicogna, dalla quale ebbe tre figli: Gian Giacomo <1.> (1774-1831), Alessandro e Gerolamo. Il primogenito Gian Giacomo, Ciambellano Imperiale, fu membro del collegio dei possidenti al tempo del primo Regno Italico e ciambellano di Napoleone, che lo nominò cavaliere dell’Ordine della Corona di Ferro e gli concesse il titolo di conte del regno d’Italia, titolo che rimase personale, non essendo stato costituito il maggiorasco prescritto dall’art.6 del VII Statuto Costituzionale del Regno. Ritornati gli austriaci in Lombardia, Gian Giacomo fu confermato nell’antica nobiltà col titolo di marchese per i maschi primogeniti, dopo aver rinunciato al titolo di conte conferitogli da Napoleone. Da Gian Giacomo e dalla sua consorte Beatrice Serbelloni nacque il marchese Giorgio Teodoro Trivulzio <2.>, sposato con Maria Anna Rinuccini, proprietario del Proscenio nel II ordine sinistro.
Dal 1795 al 1815 oltre ai Trivulzio, compaiono il marchese Antonio Rovida, Giuseppe Rovida e Benigno Bossi <1.> (1731-1815), ciambellano imperiale.
Dal 1821 ai Bossi subentrano Carlo Ambrogio Maggi <1.> e poi i fratelli Giuseppe e Luigi Maggi, ingegnere, che saranno anche proprietari del n° 2 del III ordine, settore destro.
Dal 1831 al 1920 il palco sarà della famiglia Borromeo che se lo tramanderà di generazione. Carlo Borromeo <1.> (1787-1866), patrizio milanese, è il primo a sedere in questo palco. Figlio di Antonio Borromeo Arese e di Maria Elisabetta Cusani Visconti, nel 1822 sposa Maria Costanza d’Adda, di Febo e Marie Leopoldine von Khevenhuller-Metsch. Dal matrimonio nasce il primogenito e omonimo Carlo Borromeo Arese <2.> (1828-1889), che gli succederà nella proprietà del palco. Carlo sposa nel 1860 un’omonima della madre: Maria Costanza d´Adda, figlia di Vitaliano e di Maria Doria Lamba. Dal loro matrimonio nascerà l’erede e ultimo proprietario del palco Febo Borromeo d’Adda (1871-1945), che sposerà, separandosi poi, Orietta Doria Pamphili Landi. Educato all’Accademia militare, senza poi intraprendere la carriera, fin da giovane si dedicò alla politica, aderendo alla Destra storica. Dal 1899 al 1913 fu consigliere della giunta provinciale, poi nel Comune di Milano. Eletto Sindaco di Oreno e Cassano d’Adda, ricoprì i ruoli di presidente della Lega Navale e del Pio Istituto Bassini, nonché di consigliere della Banca Popolare di Milano. Tra gli incarichi ricevuti nell’ambito filantropico: consigliere dell’Istituto nazionale “Vittorio Emanuele III” per lo studio e la cura del cancro e presidente della Croce Rossa Italiana. Allo scoppio della Prima Guerra mondiale di schierò a favore della causa neutralista, partecipando volontariamente sul campo di battaglia trentino, col grado di capitano, come membro della Croce Rossa. Nel 1913 fu eletto Deputato e nel 1939 senatore del Regno d’Italia, dove sarà membro della Commissione Agricoltura. Ma la storia del palco era già terminata nel 1920, quando si era costituito l´Ente autonomo Teatro alla Scala e il Comune aveva dato il via all´esproprio dei palchi privati.

Maurizio Tassoni (M.T.)

Proprietari