Teatro Alla Scala di Milano

Qui sono tutti "Villani"

Palco n° 11, I ordine, settore sinistro
5
Uomini
3
Donne
5
Nobili
1
Letterati
1
Patrioti
1
Benefattori

La storia del palco è legata dai suoi inizi alla nobile famiglia Villani. Il primo proprietario del palco è il marchese Antonio Villani (1743-1823) discendente dal ramo lodigiano: il suo antenato Alessandro, sposando Isabella figlia di don Giovanni Crivelli, aggiungerà al casato il cognome Crivelli.
Antonio <1.>, alla morte del fratello primogenito Francesco, diviene erede del titolo e delle proprietà. La madre Giulia, rimasta vedova del marito Giuseppe Antonio si sposa in seconde nozze con Ignazio Caimi e rimane curatrice dell’eredità dei figli fino alla loro maggiore età.
Antonio <1.> Villani alla morte del padre è iscritto al collegio dei nobili Longoni. Decurione di Lodi, Ciambellano imperiale, è ammesso al patriziato milanese poiché l’eccellentissima città di Milano in data 23 dicembre 1770 lo riconosce capace «di tutti gli onori, prerogative e cariche competenti alli nobili patrizi di questa città». Nel 1763 egli sposò la nobile Leonora (1746-1819), figlia di Filippo Maria Doria Sforza Visconti, marchese di Caravaggio. Da questo matrimonio nacquero: Bianca Maria, sposata al Marchese Giuseppe Lalatta, Francesco Baldassare, Giulia sposata con il conte Lodovico Schizzi, Eleonora che sposa il Conte Francesco Nuzzi, modenese, dalle cui nozze nacque Bianca la quale sposerà a sua volta lo zio Alessandro Villani; Giovanni, Maria, canonichessa in Cremona, che nel 1797 si marita con Don Giovanni Agostino Cavalcarò, e infine, l’erede designato Alessandro Villani (1773-1815), il quale dalla cugina Bianca figlia di sua sorella Eleonora e del conte Francesco Nuzzi ebbe il primogenito Antonio <2.> (1811-1860) e il di lui fratello Filippo.
All’epoca, la notorietà del nobile Antonio <1.> fu legata in modo particolare alla maestosa villa che egli fece costruire a Borgovico di Como. Fu la moglie Leonora Visconti Sforza, che portò il progetto del fabbricato da uno dei suoi viaggi, ma gli architetti Leopold Pollack e Pietro Bianchi, che diressero i lavori, apportarono modifiche all’idea originale. Cominciata nel 1783 e terminata nel 1790, la villa costò 222.000 lire milanesi. Presso di essa il marchese ricevette ed ospitò sovrani e principi; alla morte del conte Antonio <1.>, diventò proprietà del marchese Rocca Saporiti. Durante il turbolento periodo napoleonico, nel 1809 e nel 1810, il palco risulta della signora Gaetana Mazzucconi nata Lavezzari, prima di ritornare nel 1813 nelle disponibilità del marchese Villani e, deceduto il conte Antonio <1.> nel 1823, in quella degli eredi. Poiché il figlio Alessandro era morto sette anni prima del padre, le proprietà, palco compreso, verranno ereditate dal primogenito di Alessandro e Bianca Nuzzi, il nipote Antonio <2.>. Quest’ultimo, Ciambellano imperiale, fu uno studioso e dotto linguista che, a detta della famiglia, conosceva il greco antico, l’arabo e quasi tutte le lingue parlate ai tempi, compreso il polacco. Antonio <2.> sposa Ida Sormani, figlia del nobile Alessandro.
Tra il 1842 e il 1848 la proprietà del palco è equamente spartita tra i fratelli «i signori marchese Antonio e cavaliere Filippo Villani», da una parte, e «i signori Francesco Maria e Attilio Spinella o Spinelli», dall’altra.
Nel 1856 il palco ritorna nelle salde mani del fratello di Antonio <2.>, il nobile Filippo Villani. Quest’ultimo aveva studiato legge all’Università di Padova. Sospettato di attività antiaustriache, nel 1848 venne imprigionato a Milano nel palazzo del Capitano di Giustizia all’inizio di gennaio: gli insorti milanesi lo liberarono il 20 marzo, nel corso delle Cinque Giornate. Il 14 ottobre 1834 Filippo Villani aveva sposato Amalia, figlia del conte padovano Francesco Ferri, prefetto di Belluno durante il regno napoleonico d’Italia. Amalia morì nell’ottobre 1848. Due anni dopo, il 23 aprile 1850, Filippo sposa Carolina Saj, ballerina del Teatro alla Scala.
Da Amalia Ferri ebbe quattro figlie: Bianca maritata al cavalier Pasetti (vicentino); Giulia Giovanna morta precocemente nel 1837; Alessandrina, sposata con il conte Mark-Caffry, irlandese, generale negli eserciti di S. M. l’Imperatore d’Austria; Anna Antonietta sposatasi con il conte ungherese Guglielmo Palffy-Daun. Da Carolina Saj ebbe quattro figli: Giovanni Giuseppe, Giulia morta infante, Laura e Ida che pochi giorni prima della morte del padre si era sposata col tenente di cavalleria Luigi Allocchio.
Alla morte di Filippo, la Gazzetta Musicale di Milano stila per il marchese un necrologio nel quale compare come «anima buona e generosa», patriota amico di «Mazzini, Garibaldi e Verdi», «di aspirazioni letterarie e musicali», ma più volte ricorre il termine «bizzarro», relativo alla sua natura. La figlia è l´ultima intestataria fino al 1920, anno in cui il Comune espropria i palchi e si istituisce l´Ente autonomo Teatro alla Scala.

Maurizio Tassoni (M.T.)

Proprietari