Teatro Alla Scala di Milano

Dai Cusani ai Cotta

Palco n° 18, I ordine, settore sinistro
8
Uomini
1
Donne
5
Nobili
1
Letterati
1
Patrioti
4
Benefattori
3
Funzionari

Dal 1778 al 1796 il palco appartenne al marchese don Ferdinando Cusani (1737-1816), figlio di Gerolamo Cusani e di Giuseppina de’ Silva, che morì di parto a 31 anni dandolo alla luce. Esponente di spicco del patriziato milanese, il marchese sposò nel 1765 Claudia Litta Visconti Arese, figlia dei pluripalchettisti Pompeo e Maria Elisabetta.
Dopo i Cusani, in epoca napoleonica, utente e titolare del palco è il conte Giambattista Mellerio (1725-1809), tra i più ricchi cittadini della città. Sposato con Clara Suardi, ebbe un’unica figlia, Giovanna, morta a soli 22 anni, sette anni dopo essersi sposata con Rinaldo Alberico Barbiano di Belgiojoso d’Este. Mellerio fu ai vertici della Congregazione di Carità voluta da Napoleone, per coordinare i Luoghi pii elimosinieri, destinati al contenimento della povertà e all´assistenza dei poveri e bisognosi.
Dal rientro degli austriaci sino al 1817 il palco fu proprietà del direttore della Polizia milanese Giulio Pagani (1764-1861), già segretario della Prefettura dipartimentale di Polizia dell´Olona durante il Regno d´Italia. Pagani conservò la carica anche sotto la dominazione austriaca e nel 1815 fu prefetto facente fuzione, abitando nell´edificio della Prefettura di Polizia milanese, in contrada S. Margherita 1126; sembra che i suoi interrogatori fossero pesanti, secondo la testimonianza della principessa patriota, Cristina Trivulzio di Belgiojoso.
Nel triennio 1818-1820 il palco torna all´aristocrazia, con il Conte Decio Arrigoni (1777-1847), del ramo degli Arrigoni di Esino; benefattore, istituì un´Opera pia a Verderio Superiore per l´elargizione di doti a fanciulle povere.
Dopo la sua morte, il palco è intestato a Angelo Cossa (1813-1869), barone, letterato e autore di epigrammi, coniugato con Teresa Bellini Bizzozero.
Nel 1858 è intestato a Giovanni Battista Cotta, che muore in quell´anno: dal 1859 giace in eredità finché passa al figlio Medardo Cotta, combattente nella prima guerra di indipendenza, sindaco di Trumello in Lomellina, dove risiedeva, e nominato nel 1877 Cavaliere dell´Ordine della Corona d´Italia. Nel testamento del 1905 egli lascia il palco a Paolina Cotta Ramusino, vedova Rava, titolare dal 1909 sino al 1920, anno dell´esproprio dei palchi da parte del Comune di Milano e della costituzione dell´Ente autonomo Teatro alla Scala.

Creusa Suardi (C.S.)

Proprietari