Busca Arconati Visconti
Primo proprietario del palco fu Carlo Galeazzo Busca Arconati Visconti (1722-1780), IV marchese di Lomagna, figlio di Lodovico Busca e di Bianca Arconati Visconti. Gli successero il figlio Lodovico (1758-1841), noto anche come Lodovico Galeazzo, e il nipote Carlo Ignazio (1791-1850), che si alternano come proprietari del palco fino alla morte di Lodovico.
Sposato nel 1844 con Susanna Fauras, Carlo Ignazio non ebbe da lei discendenti e pertanto legittimò e nominò suo erede Lodovico Paolo, avuto da una relazione con Marie Bridgetower, possessore dal 1856 del palco n° 4, II ordine sinistro.
Alla morte di Carlo Ignazio, il titolo di marchese di Lomagna passò allo zio paterno Antonio Marco Busca Arconati Visconti (1795–1870), con il quale Carlo aveva condiviso il palco di famiglia dal 1842 al 1843 e che ne rimase il solo proprietario dal 1844 sino alla morte. Antonio Marco ricoprì diversi incarichi pubblici durante il dominio asburgico: Ciambellano imperiale, Consigliere comunale di Milano, Consigliere di Stato. Dopo l’Unità d’Italia, nel 1864 fu nominato senatore del Regno. Appassionato cultore delle arti, e mecenate, socio onorario di importanti Accademie di Belle Arti quali quella di Milano e quella di San Luca a Roma, commissionò importanti opere di ristrutturazione nella maestosa villa di delizia a Bollate, che i Busca Arconati avevano ereditato nel 1772 dai cugini Arconati di Castellazzo in seguito all’estinzione di quel ramo del casato. Nel corso del Novecento Villa Arconati passò alla marchesa Beatrice Crivelli; con questa famiglia i Busca Arconati si imparentarono perché Giustina Sormani Andreani Verri, nipote di Lodovico Paolo Busca Arconati Visconti, sposò nel 1900 il marchese Vitaliano Crivelli. E fu la madre di Giustina, Luigia Busca Arconati Visconti (1855-1928), maritata nel 1873 con il conte Pietro Sormani Andreani Verri, a possedere il palco nel 1877.
Poiché Antonio Marco Busca Arconati Visconti non ebbe discendenti, con lui si estinse la famiglia patrizia milanese. Infatti, nel 1878 il palco è acquistato dai nobili Carlo Terzi e Giovanni Spech che dal 1898 al 1905 ne risulterà unico proprietario. Gli Spech appartengono a una famiglia nobile di origine tedesca stabilitasi a Milano intorno al 1750, quando Carlo Andrea viene nominato Commissario della Guerra dell’amministrazione asburgica. Il pronipote Francesco sposa nel 1876 Emilia Venanzia Gavazzi, vedova di Giovanni Battista, industriale della seta, adottandone il figlio Giovanni, che, in realtà, era figlio suo, nato nel 1845 dalla relazione con Emilia, trasmettendogli il nome e il titolo nobiliare. Giovanni Gavazzi viene ricordato anche per aver donato nel 1885 alle Collezioni Civiche la Madonna col Bambino del pittore secentesco Carlo Francesco Nuvolone.
Nel 1907 il palco degli Spech passa al marchese Guiscardo <2.> Barbò di Soresina (1873-1922), proprietario anche del n° 15, stessi ordine e settore. Discendente di un antico e illustre casato lombardo, il marchese Barbò è titolare sino al 1920, quando si costituisce l’Ente Autonomo Teatro alla Scala e il Comune di Milano inizia l´esproprio dei palchi.
Lorenzo Paparazzo (L.P.)
Proprietari
- Barbò, Guiscardo <2.> NobiliNobili1906-1920
- Busca Arconati Visconti, Antonio Marco NobiliNobili1842-1848|1856-1876
- Busca Arconati Visconti, Carlo Galeazzo NobiliNobili1778-1783
- Busca Arconati Visconti, Carlo Ignazio NobiliNobili1809-1810|1813-1815|1817-1828|1831-1840|1842-1843
- Busca Arconati Visconti, Lodovico NobiliNobili1784|1787-1796|1829-1830|1841
- Litta Biumi, Antonio NobiliNobili1852
- Sormani Andreani Verri Busca Arconati Visconti, Luigia NobiliNobili1877
- Spech, Andrea <2.> 1891|1899-1901
- Spech, Giovanni Nobili, BenefattoriNobili, Benefattori1878-1906
- Terzi, Carlo NobiliNobili1878-1901