Teatro Alla Scala di Milano

Un palco "senza fine"

Palco n° 7, IV ordine, settore sinistro
8
Uomini
3
Donne
3
Nobili
1
Imprenditori
3
Professionisti
3
Militari
2
Funzionari

I palchi del IV ordine, messi in vendita dall’Associazione dei palchettisti nel 1778, erano considerati un vero e proprio investimento. Chi li comprava, aristocratico o ricco borghese che fosse, già possedeva in genere palchi di primo o di secondo ordine, palchi che garantivano visibilità sociale: si sa, andare alla Scala era più per farsi vedere all’opera che per vedere l’opera. Il palco di IV ordine, invece, sarebbe stato quello di riserva: non soltanto avrebbe garantito un posto per gli invitati “in soprannumero”, ma si sarebbe potuto affittare per le singole serate, per una serie di serate o addirittura subaffittare per un’intera stagione, con conseguente ammortizzazione dei capitali.
Pochi sono i palchettisti che possiedono soltanto un palco alla Scala e solo nel quarto ordine; uno di questi è Johann Sigmund von Khevenhüller-Metsch (1732-1801) proprietario del n° 7 dal 1779; glielo assicura nell´asta del 14-15 maggio 1778 il marchese Tiberio Crivelli. Johann Sigmund è il secondo figlio del principe imperiale di Giuseppe II e cavaliere del Toson d’oro Johann Josef e della contessa Karolina von Metsch; per la morte precoce del primogenito eredita i titoli paterni. Suo fratello, ultimogenito della coppia Khevenhüller-Metsch, è il conte Johann Emanuel, pluripalchettista avendo due proprietà nel IV ordine (n° 4 e n° 5, settore destro) e il n° 17 nel II ordine destro. Personaggio di primo piano nella corte di Maria Teresa d’Austria, il Principe del Sacro Romano Impero Johann Sigmund segue le orme paterne dedicandosi alla carriera diplomatica, iniziata in Portogallo e approdata a Milano dove dal 1775 al 1782 ricopre la carica di plenipotenziario per il ducato. Dieci i figli avuti dalla prima moglie, la principessa Maria Amalia del Liechtenstein, sposata nel 1754, nessuno dalla seconda, Giuseppina dei conti di Strassoldo, che lasciò vedova nel 1801, dopo appena un anno di matrimonio.
Nel periodo napoleonico compare utente per il 1809 il nome del conte Giacomo Durini (1767-1834), esponente del ramo secondogenito della storica e antica famiglia. Come il padre Carlo, capitano, il conte si dedicherà alla carriera militare; ostile agli Asburgo diverrà colonnello di Vittorio Emanuele I di Savoia e gentiluomo di camera di Carlo Felice. Nel 1810 lo sostituiscono due militari, Gerolamo Della Tela e Gaetano Giuseppe Piantanida. Nel 1813, il palco passa alla casata dei Bozzolo Salvioni, che lo terrà fino al 1837. Negli anni successivi, per molto tempo, figurano proprietari i “borghesi” Tarlarini: prima Giuseppe, avvocato e notaio in Milano, poi Ercole e infine le figlie Adele e Maddalena che condividono la proprietà sino alla morte di Adele (1883). Maddalena, coniugata Radius, possidente, abita in via S. Eufemia 25 ed è la madre dell’avvocato e banchiere Emilio Radius con il quale condivide il palco dal 1889 al 1897. Emilio nel 1871 sposa la scrittrice Neera, pseudonimo di Anna Zuccari, irredentista e interventista alle soglie della Grande Guerra, impegnata nelle battaglie per l’emancipazione femminile che caratterizzarono l’Italia, e in particolare Milano, agli inizi del XX secolo. La Zuccari riposa al Cimitero monumentale.
Maddalena, ormai vedova, sarà la sola titolare sino alla morte e il palco rimane in eredità giacente dal 1917, curato come tutti gli affari di famiglia dallo studio del dott. Marinelli. Non sappiamo a chi poi il palco fosse destinato, ma poco importa visto che nel 1920 la proprietà privata dei palchi termina con l´esproprio del Comune di Milano e la costituzione dell´Ente autonomo Teatro alla Scala.

Pinuccia Carrer (P.C.)

Proprietari