Il palco della banca
Primo proprietario dei palchi è il marchese Giuseppe Viani (1733-1783), sposato nel 1761 con Margherita, figlia del conte Lorenzo dei Salazar di Romanengo.
Il marchese Viani appartiene al primo gruppo di Palchettisti della Scala: i documenti ufficiali riportano le sue lamentele già per la distribuzione dei palchi del Teatro Interino, che sostituisce il Ducale dopo l´incendio, durante la costruzione del nuovo Teatro alla Scala.
Per acquisire maggior prestigio sociale, nel 1758 Giuseppe rileverà uno dei più importanti palazzi storici seicenteschi della città, nell’odierna via Cino del Duca 8, oggi noto ai milanesi come abitazione di Luchino Visconti.
Alla morte di Giuseppe, il palco passa all’unica figlia, Teresa Dugnani Viani (1765-1845), anche se la madre Margherita Salazar a lungo ne amministrerà il patrimonio. Teresa, dama di Corte e della Croce Stellata, sposa nel 1785 Giulio Dugnani, gentiluomo di camera, lasciando il palazzo di famiglia per trasferirsi nella residenza del marito, in via Manin 2, altra abitazione storica milanese, nota per i dipinti del Tiepolo. Teresa fu grande benefattrice delle opere assistenziali milanesi: era una delle visitatrici dell’ospedale, dette ‘dame del biscottino’ perché portavano agli ammalati, seguendo i precetti della carità cristiana, biscotti e cibo. Devota, ospitò nella sua villa a Bee nel Verbano il sacerdote e filosofo Antonio Rosmini, confidente e amico.
Nel corso del 1809 e del 1810 - anni del dominio napoleonico - utenti del palco sono Cristoforo Busti (1768-1843) e i suoi fratelli. Busti è Cavaliere dell’Ordine della Corona di ferro, membro del governo camerale e della Legion d’onore, giudice della Corte dei conti, nominato barone da Napoleone proprio nell’anno in cui gli viene assegnato il palco.
Dopo la morte della marchesa Dugnani e la giacenza in eredità, il palco è intestato nel 1847 a Guglielmo Lòchis De Castello Sannazaro (1821-1859), fondatore della commenda di Malta e inscritto nell’elenco dei nobili lombardi dal 1815: dal 1840 assume il titolo di conte. Podestà di Bergamo dal 1842 al 1848, fu presidente dell’ateneo bergamasco e dell’accademia Giacomo Carrara alla quale donò le sue collezioni d´arte.
Il periodo di silenzio delle fonti, una sorta di rappresaglia degli Austriaci verso i nobili patrioti, non permette di leggere i nomi dei palchettisti che ritornano elencati nel 1856.
In quell´anno e nel successivo 1857 troviamo il conte Giovanni Salazar, dal 1858 quello della famiglia Pisa, originaria della comunità ebraica ferrarese.
Il banchiere privato Luigi Israele Pisa nel 1852 trasferisce a Milano l’attività creditizia che porta il nome del padre e fondatore Zaccaria Pisa (1788-1833). Quest’ultimo, coi fratelli Beniamino e Moisè Aron, è commerciante, banchiere e possidente in provincia di Rovigo; Luigi Israele, figlio suo e di Venturina Finzi, simpatizza per gli ambienti risorgimentali, è intimo amico di Edoardo Sonzogno, proprietario delle omonime edizioni musicali, si integra immediatamente nella vita economica milanese.
L’acquisizione del palco scaligero da parte della Pisa Zaccaria, ovvero da parte dell´omonima banca, non è solo espressione dei mutati tempi e dell’emergere di un forte ceto medio ma anche un caso singolare, perché la proprietà del palco non è individuale e non fa riferimento a un ente benefico.
Nel 1875 il palco passa a Giuseppe Pisa (1827-1904) che dal 1902 lo condivide con il nipote, commendatore Ugo Pisa (1845-1910), figlio di Luigi Israele e Vittoria Vitali, che si laurea in giurisprudenza a Pavia, entrando nella società di famiglia dopo una breve carriera diplomatica. Ugo nel 1866 è volontario nella III Guerra d’Indipendenza, poi fonda e presiede il Patronato di assicurazione e soccorso per gli infortuni del lavoro di Milano, è membro del Consiglio d’amministrazione della Banca popolare di Milano, consigliere e presidente della Camera di commercio di Milano, fondatore della Cassa di maternità di Milano, membro della Commissione centrale di beneficenza della Cassa di risparmio delle province lombarde e della Società geografica italiana, nonché Presidente del Consiglio superiore del lavoro. Nel 1899 è eletto Senatore del Regno. Ugo con la moglie Clelia Bondi genera tre figli: Luigi Giuseppe, Giulia e Vittoria che diverrà presidente dell´Associazione Donne Ebree d’Italia e si unirà all’architetto Arrigo Cantoni.
Luigi Giuseppe (1890-1930) verrà nominato erede universale dallo zio Giuseppe Pisa, privo di discendenza diretta, ma l’amministrazione del patrimonio, fino alla sua maggiore età, è affidata ad un altro suo nipote: Giuseppe Sullam, figlio della sorella Costanza e di Costante Sullam. Per questo nel 1917 nella proprietà del palco compare il nome di Giuseppe Sullam accanto a quello di Luigi Giuseppe Pisa, che la conserverà fino al 1920 quando il Comune di Milano inizia l´esproprio dei palchi privati e si costituisce l´Ente autonomo Teatro alla Scala.
Maurizio Tassoni (M.T.)
Proprietari
- Banca Zaccaria Pisa 1858-1874
- Busti, Cristoforo Nobili, FunzionariNobili, Funzionari1809-1810
- Cantoni Pisa, Vittoria 1909-1915|1917
- Dugnani Viani, Maria Teresa Nobili, BenefattoriNobili, Benefattori1790-1791|1794-1796|1813-1815|1817-1846
- Lochis De Castello Sannazaro, Guglielmo NobiliNobili1847-1848
- Pisa, Giuseppe ImprenditoriImprenditori1875-1905
- Pisa, Luigi Giuseppe Imprenditori, BenefattoriImprenditori, Benefattori1906-1920
- Pisa, Ugo Imprenditori, BenefattoriImprenditori, Benefattori1900-1915|1917
- Salazar, Giovanni NobiliNobili1852|1856-1857
- Viani, Giuseppe NobiliNobili1778-1784|1787-1789|1791-1793